Aggiornamento delle notizie online e diritto all’oblio
La Corte di cassazione accoglie il ricorso di un politico al quale era stata respinta la richiesta di deindicizzare la notizia di una brutta vicenda giudiziaria capitatagli molti anni addietro.
Nel rinviare la causa per la decisione al giudice competente, la cassazione emana il principio di diritto per il quale il trattamento dei dati deve rispondere a determinati criteri posti a tutela dell’interessato, al quale va riconosciuto il diritto di conoscere i responsabili del trattamento dei dati e di chiedere l’attuazione delle misure necessarie per la sua tutela, purché il diritto all’oblio si concili con la finalità del trattamento e si rispetti l’interesse pubblico a conoscere la notizia.
La ‘ndrangheta in Brianza: le indagini a Seregno
Un piccolo comune della Brianza, Seregno, occupa da qualche decennio le cronache giudiziarie nazionali.
Diverse inchieste condotte dalla Procura milanese evidenziano come la ‘ndrangheta sia penetrata mediante le consuete tattiche mafiose nel tessuto istituzionale della laboriosa e onesta provincia lombarda.
Cronaca giudiziaria e appalti pubblici sotto inchiesta
Al centro delle indagini ci sono appalti per lo sgombero della neve aggiudicati a suon di milioni di euro, scambi di voti per la costruzione di supermercati, cementificazione selvaggia, ricatti a sfondo sessuale tra politici e altri episodi che vedono coinvolte cariche istituzionali come il Sindaco e il vicepresidente della Regione, finiti agli arresti nel corso di maxi operazioni contro la ‘ndrangheta.
Addirittura, una tranquilla pizzeria di Seregno cela un vero e proprio narcotraffico dietro alla attività di ristorazione e gestisce lo smistamento di partite di droga da 50 kg ognuna come ha portato alla luce una recente indagine dei carabinieri.
Un fenomeno così dilagante che è diventato oggetto di approfonditi studi sociologici e di ricerche universitarie, con l’Università di Padova che ha passato al setaccio tutti gli arresti per studiare il perché la criminalità sia così radicata nella Brianza.
La reazione dei cittadini contro le infiltrazioni mafiose
Per questo motivo gli abitanti di Seregno, che non accettano queste situazioni, hanno organizzato delle manifestazioni di protesta davanti alla sede del Comune, dopo avere appreso dai telegiornali che ben ventisette amministratori comunali erano finiti nel mirino degli inquirenti ed erano stati destinatari di altrettante misure cautelari nei loro confronti.
È facile immaginare che in contesto del genere, dove l’attenzione e la sensibilità nei confronti di simili situazioni è elevatissima, la diffusione di una notizia che associa il nome di un politico al suo arresto per corruzione possa provocare turbamento.
Il caso politico: un vecchio arresto per corruzione riportato dal Corriere
A maggior ragione se la notizia dell’arresto risale all’ormai lontano 1993 e se a riportarla è un organo di stampa affidabile e diffuso come il Corriere della Sera.
Nel 1993 un esponente dell’allora Partito Socialista Italiano si trova coinvolto in una brutta faccenda di corruzione nella gestione della azienda municipalizzata comunale e finisce al centro delle indagini della Procura di Milano.
Gli inquirenti ordinano il suo arresto e la notizia approda subito sulle prime pagine dei giornali.
La vicenda giudiziaria termina con il proscioglimento dalle accuse e dopo oltre venti anni sembra essere definitivamente caduta nel dimenticatoio.
Non così la carriera politica dell’ex socialista che continua a ricoprire cariche istituzionali, senza che la giustizia lo abbia più sfiorato.
Notizie non aggiornate e diritto all’oblio: il problema del proscioglimento
Allo stesso tempo, tutte le notizie che il giornale conservava nel proprio archivio vengono trasferite sul sito web e i motori di ricerca possono liberamente farne uso.
Così accade che attraverso Google il politico viene a scoprire che in rete circola ancora la notizia del suo arresto, datata 1993, senza che ad essa sia affiancata tutta la storia nel suo sviluppo ulteriore e cioè quello di non essere nel novero di chi sta scrivendo pagine buie nella storia della Brianza.
La vicenda giudiziaria davanti alla Cassazione
Il Tribunale di Milano con sentenza ex art. 152 D. Lgs. 152/2003 respinge l'opposizione nei confronti del provvedimento del Garante per la protezione dei beni personali di rigetto dell'istanza di blocco dei dati personali. Il soccombente propone ricorso per cassazione al quale resiste il Garante per la protezione dei beni personali e la società Rcs Quotidiani s.p.a.
Le motivazioni del ricorrente contro Garante e Tribunale di Milano
Il ricorrente denuncia ex art. 360 c.p.c., comma 1, n. 3 violazione del D. Lgs. n. 196 del 2003, artt. 2, 7, 11, 99, 102, 150 e 152, artt. 3, 5, 7 del Codice di deontologia e buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi storici, nonché omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione su punto decisivo della controversia ex art. 360 c.p.c., comma 1, n. 5.
La Cassazione sul diritto alla riservatezza e ai dati personali
La Corte definisce il diritto alla riservatezza volto a tutelare l'esigenza che fatti della vita privata non vengano divulgati. Su tale concetto sono impiantate le ulteriori categorie del diritto alla protezione dei dati personali e del diritto alla protezione dell'identità personale o morale del soggetto.
Criteri di liceità e principi del diritto all’oblio
Dal riconoscimento del diritto all’oblio discende che i dati personali devono essere trattati lecitamente e correttamente; raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi; esatti e aggiornati.
Il bilanciamento tra diritto all’oblio e interesse pubblico
Contrapposto a tale posizione è l’interesse pubblico alla conoscenza di informazioni aventi carattere storico, didattico, culturale o un persistente interesse sociale.
Il ruolo del motore di ricerca nel trattamento dei dati personali
Il motore di ricerca è considerato un mero fornitore di servizio, che ospita le informazioni ma non ha un ruolo attivo, pur avendo il dovere di intervenire in caso di contenuti illeciti.
L’obbligo del sito web di aggiornare le notizie
Se la notizia riguarda un fatto passato ma la persona è ancora attiva in politica, l’informazione deve essere aggiornata per risultare esatta anche nel tempo.
Il compito del giudice in caso di conflitto tra le parti
In caso di disaccordo tra le parti, spetta al giudice stabilire le modalità concrete per garantire l’aggiornamento corretto della notizia.
Diritto all’oblio e cronaca giudiziaria sul web
Nella sentenza in oggetto, la Cassazione mette in rapporto il diritto alla riservatezza con la diffusione delle notizie di cronaca giudiziaria dagli archivi giornalistici sul web.
Cancellazione delle notizie dimenticate dalla collettività
Viene rafforzato il diritto dell’individuo a chiedere la cancellazione di notizie ormai dimenticate, salvo persista un interesse pubblico concreto.