Furto d’Identità sui Social Network - Sostituzione di Persona
L’autore del furto d’identità su facebook rischia una condanna fino a 3 anni di reclusione.
Con l’eccezionale espansione delle possibilità di accesso al web e di mezzi di comunicazione quali forum, blog, facebook, twitter e instagram si è diffuso in forma sempre più capillare, il fenomeno conosciuto con l’espressione «social network» (alla lettera «rete sociale»).
Ricatti, molestie e persecuzioni di vario genere sono purtroppo all’ordine del giorno, per non palare dei messaggi diffamatori.
Eppure tra i reati commessi sulla rete uno tra i più frequenti (e anche tra i più inquietanti) è il furto di identità.
Un fenomeno ben più esteso di quanto si immagini, che oltre tutto è anche molto difficile da controllare, nonostante i social network impongano a tutti gli aderenti di sottoscrivere la «dichiarazione dei diritti e delle responsabilità» e forniscano una serie di raccomandazioni per la corretta conservazione delle credenziali di autenticazione che consentono l’accesso alla propria area personale.
Usare il nome di altri su Facebook
La creazione di un profilo che non corrisponda ai propri dati o peggio ancora che utilizzi in modo indebito il nome, i recapiti o le immagini di qualcun altro integra il reato di sostituzione di persona cui all’articolo 494 codice penale, sempre che l’azione abbia lo scopo di causare un danno ovvero di procacciare a sé stessi o ad altri un vantaggio ingiustificato (che non deve essere obbligatoriamente di tipo economico).
Il reato è molto spesso ontologicamente connesso alla diffamazione a mezzo stampa e al sequestro dei dati informatici.
La sostituzione di persona, pur essendo stata introdotta precedentemente all’avvento della rete telematica (e quindi non contenendo un riferimento specifico alla sostituzione di persona avvenuta su internet) è ritenuto dalla giurisprudenza applicabile al caso di specie.
La vittima, vale a dire il titolare legittimo delle generalità utilizzate dal reo, è protetta anche dal codice della privacy, il cui art. 167 detta la regolamentazione in materia di trattamento illecito dei dati personali altrui.
Le sanzioni previste possono variare da uno a tre anni di reclusione, a seconda delle conseguenze che la violazione ha comportato.
Persona Fake su Facebook: Cosa Fare
Che cosa può o deve fare chi viene a conoscenza del fatto che qualcun altro si è servito dei suoi dati personali al fine di costruire un profilo fittizio ”fake”?
Se la vittima vuole un risarcimento per l’immagine lesa o qualunque altra attività dannosa può chiedere l’aiuto di un avvocato specializzato in reati informatici che saprà assisterlo durante tutta la pratica.
Risarcimento del danno da sostituzione di persona
Il tempo necessario al compimento di tutte le attività varia a seconda della tipologia di reato commesso e alle modalità della esecuzione (per esempio, se il profilo è stato già cancellato la procedura sarà più lunga).
Una volta concluse le indagini preliminari sarà possibile agire in giudizio nei confronti del responsabile del comportamento illecito, sia in sede penale per fermare l’azione di disturbo e ottenere la condanna, sia in sede civile per avere il risarcimento del danno.
Utilizzare il nome di altri sui Social Network
I social network sono facili da utilizzare, e gratis, utili anche per scambiare informazioni, fare nuove conoscenze, entrare in contatto con molte persone accomunate da interessi affini.
«Condividere» è il termine che probabilmente esprime meglio di ogni altro l’obiettivo fondamentale e la stessa ragion d’essere di Facebook o Instagram, una realtà che nel giro di pochi anni è riuscita a modificare radicalmente il comportamento e le abitudini di una gran quantità della popolazione.
Strumenti come Facebook o Instagram, che occupano ormai una posizione di dominanza nel mondo dei social network, possono tuttavia diventare fonte di minacce per la sicurezza personale degli utenti o ricettacolo di micro reati da sostituzione di persona.