Assistenza Legale Recupero Crediti
"I creditori hanno sempre miglior memoria dei debitori" Benjamin Franklin
Ad oggi il recupero dei crediti è diventato strumento ordinario di moltissimi privati ed imprese.
Il Creditore che non riesce ad ottenere soddisfazione autonomamente, può rivolgersi ad un Avvocato Civilista per recuperare i crediti insoluti.
In seguito al conferimento dell'incarico, l’Avvocato espleta tutte le attività bonarie del caso.
Qualora quest'ultime risultino infruttuose, sarà necessario ottenere giustizia in Tribunale.
In seguito all'ottenimento di un provvedimento giudiziale, lo Studio Legale provvederà ad azionare il recupero forzoso del credito.
Di converso, il debitore che intende farsi assistere per tutelare il proprio patrimonio avverso una procedura illecita da parte del creditore, deve affidarsi ad un legale competente per verificare la legittimità e regolarità della pretesa creditoria.
Assistenza Legale per recupero del credito nel Diritto Civile
L’Avvocato preparato in recupero dei crediti è un professionista esperto nell’ambito del diritto civile, del processo esecutivo e del diritto fallimentare, che tutela coloro che, sia dal lato attivo che da quello passivo, hanno insoluti o mancati pagamenti.
Il legale ha particolare competenza anche nell’ambito della due diligence, attuando così quel processo investigativo volto ad analizzare valori e condizioni di un’azienda o del patrimonio del debitore.
La materia del recupero credito è certamente fra quelle più ostiche in quanto comporta un’azione coattiva, forzosa, in danno di soggetti che, a causa di fattori endogeni e, molto più spesso, esogeni (es. sovra indebitamento), non riescono a far “rientrare il debito” e non riescono a reperire risorse finanziare in breve tempo per far fronte ad una siffatta situazione.
Recupero Crediti Stragiudiziale
Prima di iniziare qualsiasi procedura giudiziale di recupero del credito, l’avvocato cui ci si rivolge consiglierà l’invio dell’intimazione al pagamento delle somme dovute e contestuale messa in mora ai fini della quantificazione degli interessi. L’Avvocato, quindi, invita il debitore a saldare quanto dovuto e (generalmente) lo avverte che, in caso di mancato pagamento nel termine intimato, verrà intrapresa un’azione legale per recuperare il credito.
Nel migliore dei casi, all’esito dell’attività stragiudiziale s’instaura con il debitore una trattativa che porterà ad una transazione a saldo e stralcio di ogni pretesa.
La transazione può essere di due tipi: semplice, quando le reciproche concessioni si svolgono nell’ambito dello stesso rapporto contestato; novativa, quando invece le reciproche concessioni producono, da un lato, l’estinzione del precedente rapporto e, dall’altro, la nascita di un nuovo rapporto obbligatorio.
Studio Legale Recupero Crediti
Da anni tuteliamo con serietà e impegno i nostri clienti nel settore del diritto civile e Recupero Crediti, giudiziale e stragiudiziale.
La nostra prestazione professionale tutela a tutto tondo l’assistito con apposite ricerche anagrafiche, ispezioni commerciali e investigazioni bancarie finalizzate all’individuazione dei soggetti insolventi e del relativo patrimonio da aggredire.
Obiettivi: Velocità e Risultato
L'esperto a voi dedicato svolge tale attività notiziando costantemente l'assistito circa l'andamento dell'attività espletate, mediante invio di comunicazioni, atti o istanze; e inoltre provvedendo poi ad organizzare sessioni di aggiornamento sullo stato delle pratiche con un consulente dedicato.
Non attendere che il tuo diritto si prescriva, tutelati da oggi e prenditi cura delle somme che ti spettano.
Dopo la prima consulenza conoscitiva l'avvocato spiegherà al cliente lo schema d'azione ed illustrerà come la procedura al fine di vagliare unitamente al patrocinato le possibili soluzioni, senza dare false illusioni.
Ricorso per decreto ingiuntivo
Il ricorso per decreto ingiuntivo consiste nella richiesta al giudice di emettere un intimazione di pagamento giudiziale nei confronti del debitore sulla base di prove scritte certe ed esigibili, senza che il debitore venga in essa coinvolto (si chiama, infatti, provvedimento inaudita altera parte).
Il provvedimento giudiziale, chiamato decreto ingiuntivo, sarà emesso dal giudice entro 30 giorni dal deposito del ricorso e prevede l’ordine di pagamento in capo al debitore nel termine di 40 giorni ovvero, nel medesimo termine, l’opposizione allo stesso.
Detta ingiunzione può essere anche provvisoriamente esecutiva, qualora il credito da esigere sia fondato su cambiali, assegno circolare, certificato di liquidazione di borsa, o su atto ricevuto da notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato, ovvero quando vi sia pericolo di grave pregiudizio nel ritardo del pagamento.
Ciò significa che, all’emissione del decreto ingiuntivo da parte del giudice, il creditore potrà pedissequamente ad esso azionare anche l’atto di precetto.
Atto di citazione per ottenere il pagamento
Con l’atto di citazione, che attiva un procedimento dai tempi ordinari, l’avvocato incardina presso il Tribunale del luogo competente un normale giudizio per accertare e dichiarare il credito vantato in virtù di prove documentali e testimoniali fornite in contraddittorio fra le parti.
A differenza del procedimento per decreto ingiuntivo, la funzione del processo a cognizione ordinario è duplice: da un lato, chiama in giudizio il presunto debitore al fine di accertarne la responsabilità davanti ad un giudice; dall’altra, rivolge al medesimo giudice la richiesta di tutela giurisdizionale, previa affermazione del diritto di credito di cui si chiede la tutela.
Il provvedimento conclusivo di tale procedimento sarà una sentenza e i tempi di ottenimento sono, ad oggi, variabili in base all’articolarsi delle tesi difensive proposte dalle parti e dal carico di lavoro del singolo Giudice designato.
L’ingiunzione di pagamento del Giudice contemplerà a carico del debitore anche la liquidazione spese legali relative alla procedura e gli interessi legali.
Pignoramento
Se una volta notificati decreto ingiuntivo e precetto il debitore risulta ancora moroso si può procedere col pignoramento, che può essere anche presso terzi (banca, datore di lavoro, INPS ecc.), mobiliare o immobiliare.
Il pignoramento presso terzi è il più agevole perché consente di andare a “congelare” i crediti del debitore presso un soggetto terzo. Sarà quindi lo stesso soggetto terzo ad onorare il debito utilizzando i crediti del debitore (ad esempio stipendio, pensione, somme depositate in banca, ecc.).
In caso di pignoramento mobiliare l’ufficiale giudiziario pignorerà i beni mobili del debitore fino a concorrenza del debito, il compendio pignorato poi dovrà essere venduto e le somme ricavate devolute al creditore.
Il pignoramento immobiliare, invece, presuppone che il debitore sia titolare di beni immobili: in questo caso l’immobile sarà pignorato in base all’entità del debito.
Crediti basati su assegni e cambiali
I crediti fondati su titoli, come assegni o cambiali, sono relativamente più semplici da recuperare, infatti in questi casi si può procedere direttamente con un precetto su titolo che intima il pagamento entro dieci giorni ed in caso di inadempimento avviare il pignoramento.