Gli insulti tra i politici nell’antica Roma e ai giorni nostri
Recita l’articolo 68 della Costituzione italiana: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni”.
Insomma, per garantire il diritto alla libera manifestazione del pensiero dei membri delle due Camere, la Carta dei diritti fondamentali della nostra repubblica, sancisce espressamente che, nell’esercizio della loro funzione, questi non rispondono delle opinioni che esprimono.
Non è un caso, quindi, se sentiamo spesso i nostri politici rispondersi per le rim,e con le invettive più accese.
Se lo possono permettere, e sfruttano questa guarentigia.
Non era molto diverso, semmai peggio, ai tempi degli antichi Romani…
Gli insulti di ieri…
Di recente, è stato lo storico Martin Jehne a raccontare quanto e come, i politici romani, fossero soliti insultarsi negli anni della Repubblica (509-27 a.C.).
I politici romani si insultavano senza mezzi termini e spesso venivano resi noti anche dettagli della loro vita privata.
Proprio Martin Jehne ricorda quando il famoso oratore e politico romano Marco Tullio Cicerone accusò pubblicamente il suo nemico Clodio di incesto con fratelli e sorelle, pratica sessuale già allora considerata illegale.
Insomma…senza pietà!
Stando alle fonti storiche, pare che gli insulti tra politici romani volassero soprattutto al Senato, ma anche nelle assemblee popolari (comitia e concilium), organismi di democrazia diretta indetti e presieduti dai magistrati durante i quali venivano accettate oppure respinte le proposte di legge.
Proprio durante questi comitia se ne sentivano e se ne svelavano di belle sul conto di tanti!
Tuttavia, pare anche che, dopo gli scontri e le invettive, i politici tornavano a collaborare per il bene della res publica, mantenendo rapporti cordiali.
Esattamente come accade oggi!
E quelli di oggi…
Anche oggi i politici non si risparmiano e non si sono mai risparmiati.
In tempi più recenti, tra i politici più insultati della storia, sicuramente la lady di ferro Margaret Thatcher.
Ancora, più di recente, e in casa nostra, sono volate parole al vetriolo da più parti e nei confronti di più parti: Vittorio Sgarbi, Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, sono solo alcuni dei politici che si sono trovati al centro di episodi di turpiloquio.
Come sappiamo, e abbiamo sentito fare.
Non ultimo, il V-day di Beppe Grillo che, come è noto, non abbreviato sta per Vaffa-day, ovvero ancora addirittura dare del "prezzolato" al Ministro degli Esteri durante due guerre molto gravi.
E allora, non c’è dubbio: la politica più che d’assalto è rimasta d’insulto!
Forse perchè oggigiorno le parole vengono dimenticate troppo in fretta e sembra che la politica sia diventata insensibile alle vere necessità dell'essere umano?