La mancata cura dei propri diritti
Le nuove generazioni sembrano meno propense ad affezionarsi a cose, persone o ideali, un fenomeno che spesso viene interpretato come superficialità o disinteresse.
Tuttavia, la realtà è più complessa e legata a cambiamenti sociali, culturali ed economici che hanno trasformato il modo in cui i giovani vivono e percepiscono il mondo.
Uno dei fattori principali è la velocità con cui la società si muove.
L'iperconnessione digitale ha abituato le persone a un flusso continuo di informazioni, esperienze e stimoli.
In un contesto in cui tutto si consuma rapidamente, il tempo necessario per sviluppare un legame profondo con qualcosa o qualcuno si riduce drasticamente.
Le relazioni diventano più fluide, gli oggetti più facilmente sostituibili e i valori più mutevoli.
Paura della Delusione
Un altro aspetto è la paura della delusione.
Molti giovani hanno assistito alla precarietà lavorativa, a famiglie instabili o a cambiamenti economici e sociali repentini.
Questo ha generato una sorta di autodifesa emotiva: legarsi troppo a qualcosa potrebbe significare soffrire nel momento in cui lo si perde.
Di conseguenza, si evita di investire troppo nei sentimenti o negli oggetti materiali.
A questo si aggiunge la cultura della scelta infinita.
Con le app di incontri, lo shopping online e i social media, sembra sempre esserci un'alternativa migliore dietro l'angolo.
Ciò porta a un ciclo di sostituzione costante, in cui si preferisce cercare qualcosa di nuovo piuttosto che approfondire e curare ciò che già si ha o qualcosa per cui qualcuno prima di noi ha lottato.
L'individualismo crescente ha anch'esso un ruolo determinante.
Le nuove generazioni sono incentivate a concentrarsi su sé stesse e sulla propria realizzazione personale, spesso a discapito di legami profondi e duraturi.
La priorità diventa l'autonomia, e le relazioni vengono vissute con un approccio più utilitaristico.
La cura dei propri diritti
Questo atteggiamento si riflette anche nel rapporto con i propri diritti.
Se la velocità e il cambiamento continuo rendono tutto temporaneo, anche i diritti sembrano qualcosa di acquisito e non bisognoso di tutela costante, anche quando si è di fronte ad una compromissione dei propri diritti od una causa vera e propria in cui si è chiamata a difendersi con un Avvocato.
Come Avvocati assistitiamo tutti i giorni a dinamiche incomprensibili dove l'assistito non vuole investire sulla propria causa, non paga consulenti tecnici o colleghi, anche in casi molto importanti dove si è spezzata una vita umana in incidente mortale sul lavoro, o un processo per omicidio.
La mancanza di un attaccamento profondo ai valori e alle conquiste sociali può portare a un disinteresse verso la loro difesa nel lungo periodo.
Ma proprio come accade con gli affetti e gli oggetti, quando ci si rende conto di aver perso qualcosa di importante, spesso è troppo tardi per recuperarlo.
Più che una mancanza di affezione, dunque, si tratta di un cambiamento nella modalità con cui si costruiscono i legami.
Le nuove generazioni non sono incapaci di attaccarsi a qualcosa, ma vivono in un contesto che li porta a farlo in maniera differente.
Forse la sfida sta proprio nel trovare nuovi modi per riscoprire il valore della cura, della costanza e della profondità nei rapporti e nei diritti acquisiti.