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Consulenza Legale e l'orientamento del cliente

consulenza legale orientamentoL’avvocato è il professionista al quale ci si rivolge per richiedere consulenza legale. Un giurista capace di dare una risposta al problema legale.

E’ cosa nota che ci si rivolge ad un avvocato per ricevere un consiglio o un parere relativo ad una questione giuridica.

La priorità è, innanzitutto, quella di non perdere tempo prezioso e quindi evitare che quello che potrebbe essere un problema risolvibile trovando un accordo possa, invece, portare ad un giudizio destinato a durare anni.

Al di là del risparmio di tempo, investire nella consulenza legale significa anche arginare economicamente il problema.

Pagando un avvocato, infatti, ci si accerta di affidare ad un professionista la scelta della strada più opportuna da prendere.

Cosicché, orientando il comportamento del proprio cliente, l’avvocato riesce ad arrivare ad una soluzione in tempi più brevi.

E’ meglio, quindi, investire qualche centinaia di Euro per una consulenza specialistica che poi spenderne migliaia per affrontare le spese di un giudizio.

Oltre a questi vantaggi, il supporto dell’avvocato nel corso della consulenza ha innegabili benefici anche a livello personale. L’avvocato è un professionista che sa dare la giusta rilevanza ad un problema giuridico ed in grado, se del caso, di rassicurare e tranquillizzare il suo Cliente sulla portata di ciò che gli sta capitando.

Davanti ad un problema legale è bene, infatti, avere consapevolezza di tutte le possibili conseguenze che esso può portare. E queste ripercussioni può fornirle solo un avvocato che è incaricato in maniera seria dal suo cliente.

Vediamo allora perché la consulenza legale è il momento cruciale dell’intero rapporto Avvocato – Cliente.

Perché la consulenza legale è fondamentale

Proprio in virtù della sua rilevanza sociale e collettiva il ruolo dell’avvocato non può essere sottovalutato. E ciò sin dal primo colloquio con il professionista.

Quello che viene considerato un semplice “consiglio giuridico” su una problematica in verità è un’attività che richiede uno studio, un ragionamento, una visione completa della questione.

La consulenza legale è difatti fondamentale per consentire al professionista di inquadrare correttamente la questione e darle la giusta rilevanza giuridica.

Proprio per questo la consulenza legale non può essere banalmente considerata come una chiacchierata tra amici, da fare in confidenza al bar davanti ad un caffè e neppure essere limitata ad un’esperienza di piazza.

Il parere di un avvocato non è un confronto tra due persone, ma l’apprendimento di una (il cliente) all’interno dello studio del professionista, dove è assicurata anche la segretezza della conversazione.

Dal colloquio, infatti, non solo l’avvocato ha la possibilità di comprendere l’entità del problema, ma anche di fornire una prima idea su quelle che possono essere le strategie opportune da intraprendere per il suo Cliente: es. in merito al configurabilità di un reato o alla realizzazione di illecito e quindi di stabilire il mezzo di impugnazione che è più giusto intraprendere.

Da questo incontro di durata variabile in base al caso, infatti, possono derivare importanti effetti sulle sorti di un’intera causa o di un processo, e quindi degli anni successivi.

Eppure, nonostante questo rilevante compito l’italiano medio continua a sminuire il colloquio con l’avvocato, ritenendo che sia una prestazione gratuita e priva di valore.

Si è disposti a pagare il diritto di chiamata/di preventivo ad un tecnico-operaio, la parcella per la visita ad un medico, una donazione che va da 50 euro in su a chiacchierata ad un indovino o cartomante, più di 700 euro di baby shower agli organizzatori di feste per bambini, ma non è molto percepito il dovere pagare la parcella dell’avvocato in sede di consulenza.

L’avvocato nella Costituzione Italiana: diritto di difesa

Mentre tecnici, cartomanti, organizzatori di feste ricoprono mansioni a cui si può certamente rinunciare, l’avvocato invece è un fiduciario indispensabile a cui, non si può scegliere di rinunciare.

Nonostante numerose volte il Consiglio Nazionale Forense abbia cercato di avanzare delle proposte per rafforzare il ruolo dell’avvocato nella Costituzione, esiste già un articolo della nostra carta Costituzionale che fa riferimento al ruolo della difesa.

Si tratta dell’art. 24  dove si afferma che il diritto di difesa è inviolabile. Ovviamente il diritto alla difesa implica necessariamente il ricorso alla difesa tecnica che può essere esercitata solo da un avvocato regolarmente iscritto all’albo.

Il diritto di difesa viene inteso come diritto di ciascun cittadino ad avvalersi di un avvocato per far valere i suoi diritti davanti ad un giudice e quindi in un processo, in modo che sia sempre assicurato il contraddittorio tra le parti in gioco.

L’avvocato, insomma, ricopre il ruolo di filtro non solo tra il cittadino e lo Stato, ma anche, e soprattutto, il ruolo di garante del suo cliente anche fuori dal processo e dai tribunali.

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