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Carenza di organico nei Tribunali italiani

Praticanti avvocati, stagisti e volontari sopperiscono al lavoro dei cancellieri

Negli ultimi anni non vi è apertura di ogni anno giudiziario che non faccia riferimento alla carenza cronica di magistrati e personale amministrativo all’interno dei tribunali.

Una mancanza ormai cronica con cui gli uffici giudiziari convivono da diverso tempo e che si tenta di arginare con diverse soluzioni, anche le più discutibili.

La mancanza di personale resta sempre un tema prioritario per i tribunali di tutta la penisola: da Taranto a Bergamo, da Caltagirone a Roma, da Torino a Napoli, le cancellerie dei tribunali sono al collasso.

Il personale è insufficiente per far fronte al carico di lavoro quotidiano che si somma ad un enorme arretrato difficile da smaltire.

Basti pensare che le mancanze di organico in molti distretti giudiziari italiani arriva anche al 30%, sfiorando anche picchi del 40%.

Capita, non di rado che il personale che addetto presso cancellerie cariche di lavoro, come quelle penali dove vengono adottati i provvedimenti che incidono sulla libertà delle persone e dove bisogna far fronte a termini e scadenze, chieda di essere trasferito non riuscendo a reggere una situazione arrivata al limite. Da nord a sud la situazione delle cancellerie dei tribunali non cambia: malattie, aumento dei nuovi pensionamenti determinati da “quota100” e non adeguatamente rimpiazzati da nuove assunzioni, assistenza a parenti invalidi, trasferimenti sono evenienze che intralciano il corretto funzionamento della giustizia in Italia.

Cancellerie Chiuse e con orari ridotti

Anche se poco valorizzato il ruolo del cancelliere è di fondamentale importanza essendo di supporto al lavoro compiuto dai magistrati.

Per questo motivo la carenza di personale amministrativo ha inevitabili ripercussioni anche sull’attività portata avanti dalla magistratura che necessita degli adempimenti di cancelleria per arrivate a compimento dopo la pronuncia della sentenza.

Un altro problema tipico degli uffici giudiziari riguarda quello del data-entry, vale a dire l’attività manuale di caricamento dei dati all’interno dei sistemi informatici.

Questi ritardi, infatti, non permettono ai vari uffici, magari dello stesso tribunale, di comunicare e, perciò, le sentenze da eseguire che arrivano negli uffici delle esecuzioni, devono essere caricate manualmente.

E così, l’informatizzazione e velocizzazione del sistema non si riesce ad attuare concretamente, continuando a generare pile di faldoni.

Proprio al fine di scongiurare o comunque di ridurre il rischio di errori e ritardi alcuni tribunali, per il tramite dei loro Presidenti, hanno attuato una soluzione drastica.

Ed infatti, al fine di garantire i normali servizi di cancelleria e lasciare al personale il tempo di evadere le pratiche, molte cancellerie hanno ridotto l’orario di apertura al pubblico o disposto dei giorni di chiusura settimanale, sempre garantendo comunque il minimo previsto dalla legge.

Decisioni drastiche e pesanti dovute dalla difficoltà di assicurare tutti i servizi di cancelleria al pubblico a causa della grave carenza di organico e tese a tamponare criticità acuite.

Inutile far presente l’enorme disappunto proveniente sopratutto dall’Avvocatura che si vede costretta a concentrare in pochi giorni ed a orari ridotti gli adempimenti di cancelleria urgenti o la visione di fascicoli che comunque richiedono una presenza fisica.

Praticanti avvocati prestano il loro servizio alle cancellerie

Al fine di far fronte ad una situazione emergenziale all’interno delle cancellerie, nel tribunale di Nocera Inferiore, è stata messa a punto una misura che ha fatto molto discutere.

Il 23 gennaio 2020, infatti, è stato pubblicato un bando in cui il Tribunale, di concerto con il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Nocera Inferiore, è stato concesso ai praticanti avvocati  di svolgere attività presso l'ufficio del Giudice di Pace.

L’avviso, in particolare, offriva la possibilità ai praticanti avvocati di svolgere a titolo gratuito le proprie mansioni all’interno della cancelleria con l’obiettivo di contribuire allo smaltimento dell’arretrato delle sentenze ormai giacenti nell’Ufficio.

Nella concretezza, le mansioni espletate attengono la pubblicazione e comunicazione delle sentenze consegnate dai giudici, l’accettazione delle richieste di copia delle sentenze ad parte degli avvocati, ed ulteriori attività proprie della cancelleria.

Anche in questo caso sono immediatamente intervenute sia l’Aiga, l’Associazione giovani avvocati di Nocera Inferiore, sia la Camera Civile che hanno manifestato il pieno disappunto per questa iniziativa che vede svilire l’attività dei giovani laureati, in procinto di essere avviati alla professione.

Si tratterebbe, infatti di mansioni di tipo pratico e logistico che nulla hanno a che fare con le attività di studio ed approfondimento che devono contraddistinguere la pratica forense. In sostanza, le soluzioni alla carenza di organico non possono trovare soluzione nel supporto dei praticanti che verrebbero così sviliti nella loro professionalità e dignità.

Addirittura, è stato invocato l’intervento del Ministro Bonafede per mettere uno stopo a questa iniziativa che ha creato enorme scalpore anche a livello nazionale.

Gli stagisti nelle cancellerie

Ma le soluzioni per fronteggiare la mancanza di personale all’interno delle cancellerie ha trovato, nel corso degli anni un altro sostegno nelle attività di stage. Molti tribunali italiani, infatti, si rendono disponibili a percorsi di stage da impiegare sopratutto negli uffici di cancelleria.

Moltissime sono le convenzioni con le università e le facoltà di giurisprudenza con l’obiettivo di inserire i giovani laureati o in procinto di laurea negli uffici dei tribunali, impiegandoli nelle mansioni di disbrigo delle pratiche.

Le iniziative, inoltre, arrivano da alcune regioni che attivano progetti finanziati di politica attiva impiegando, generalmente giovani neolaureati, in tirocini presso le cancellerie dei tribunali, finalizzati al loro inserimento lavorativo, dalla durata semestrale e con il riconoscimento di un’indennità mensile.

Anche in questo caso, grazie allo strumento degli stage, si intende alleggerire il carico di lavoro di cancellieri e personale amministrativo impiegato nei tribunali impiegando e formando personale che, quasi sicuramente, è solo transitorio.

Ma la questione non riguarda solo i laureati. Altri stage vengono infatti promossi dai centri per l’impiego dove le persone in cassa integrazione, inoccupate o iscritti nelle liste di mobilità partecipano a tirocini negli uffici giudiziari ed a cui viene riconosciuto un rimborso spese.

Tuttavia, nonostante siano strumenti di supporto importanti in un periodo di grande carenza di organico all’interno dei tribunali italiani dove le assunzioni sono ferme da anni, molto spesso agli stagisti vengono delegati compiti di grande responsabilità, quali quelle di supporto ai giudici nella fase preparatoria, contestuale e successiva alle udienze.

Essi, infatti si occupano della verifica dei fascicoli, la scrittura e la conservazione dei verbali, la raccolta di massime giurisprudenziali.

Tutte esperienze di grande impatto formativo per gli stagisti destinate, però, ad avere una durata limitata nel tempo.

Il risarcimento per l'eccessiva durata del processo 

Il risultato di tante mancanze è ovviamente una diretta influenza sulla durata dei processi, soprattutto quelli instaurati in Corte d'Appello.

I processi che superano una determinata soglia di durata, infatti, consentono alla parte del processo di richiedere un risarcimento del danno al Ministero della Giustizia. 

Se hai bisogno di una valutazione, non esitare a contattare lo Studio Legale Buccilli.

 

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