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Largo Savelli ad Ariccia - la cultura giuridica dell'omonima famiglia

La sede principale originaria dello Studio Legale Buccilli è inserita nella splendida cornice del centro storico di Ariccia, in Largo Savelli 13 e 14, ricca di storia, arte e cultura giuridica. 

In questo articolo vediamo perchè la tradizione dei Savelli si è tramandata fino allo Studio Buccilli.

largo savelli ariccia

Nel panorama medievale dei castelli romani, in quelle alture da sempre contraddistinte da una rigogliosa macchia mediterranea e da un clima mite e favorevole, la famiglia Savelli trova la culla ideale per radicare la sua stirpe, dando origine ad una discendenza destinata ad avere enormi influenze nella vita religiosa e politica di Roma.

Il basso Lazio diviene il centro del potere di questa famiglia nobiliare che, a cavallo tra il medioevo ed il XVIII secolo, assume rilevanza per aver intrecciato la sua storia con quella Stato Pontificio nonché con le più importanti istituzioni politiche e militari di Roma.

E' in questo scorcio lussureggiante e florido che si sofferma, infatti, l'interesse dei Savelli in virtù della rilevanza strategica dei territori posti a sud di Roma ed a stretto contatto con il meridione del Lazio dove la casata ha inteso ben presto indirizzare le sue mire espansionistiche.

L'origine di questa famiglia affonda nel patriziato romano da cui nacque Cencio eletto Papa con il nome di Onorio III nel 1216. A lui fecero seguito importanti senatori di Roma, cardinali e prodi condottieri che resero celebre questa famiglia anche per le importanti riconoscenze ricevute. Anche un altro Savelli ebbe l'onore di risalire, nel giro di un secolo, nuovamente al soglio pontificio.

Ma dopo diversi secoli di riconoscimenti ed incarichi papali i due principali rami in cui la famiglia Savelli si è divisa si sono estinti tra il 700 e l'800.

L'estensione territoriale della famiglia Savelli

La rilevanza dei Savelli nel territorio a sud di Roma si è consolidata per effetto del loro radicamento al territorio anche in conseguenza delle quattro ramificazioni della famiglia. I Savelli di Albano, Ariccia, Rignano e Palombara detenevano importanti feudi che non facevano che accrescere il prestigio ed il potere della famiglia.

Al fianco dell'autorità papale e delle istituzioni politiche e militari di Roma i Savelli, pur nelle diverse ramificazioni, governavano i castelli romani destando rispetto ed onorabilità nella popolazione.

Signori, duchi, principi, marchesi, baroni, Papi e cardinali sono solo alcuni dei titoli e delle cariche ricoperte dai discendenti di questa famiglia che si è contraddistinta per aver fondato importanti feudi e palazzi aristocratici, simboli di potere e supremazia anche politica del territorio.

Numerosi sono stati i cardinali che si sono susseguiti nel corso dei secoli così rinsaldando, insieme ai due Papi della famiglia, il rapporto con la curia romana. L'alleanza con la Chiesa è addirittura sfociata in un'importantissima onorificenza riconosciuto ad uno dei membri più illustri della famiglia, Luca Savelli, che nel 1270 ricevette la carica di Maresciallo di Santa Romana Chiesa e custode perpetuo del conclave per volontà dell'allora pontefice.

Le alte cariche ricoperte ed i possedimenti nel territorio laziale li decretava signori incondizionati e feudatari di quelle terre rese fiorenti dalle attività di urbanizzazione e sviluppo economico e sociale.

Per quanto riguarda il ramo di Ariccia, in questi territori la famiglia Savelli, dopo le diverse guerre che interessarono lo Stato Pontificio, si resero protagonisti della ricostruzione del borgo che ben presto divenne meta turistica per i forestieri.

I Savelli decisero di trovare in quelle terre non solo le loro sontuose dimore ma avviarono uno sviluppo edilizio, urbano ma anche economico, civile e sociale.

Proprio ai Savelli si deve, infatti, la costruzione non solo della loro dimora all'interno del borgo di Ariccia, definita inizialmente Palazzaccio, ma anche di scuole pubbliche sotto la custodia della Congregazione della Dottrina Cristiana che favorirono la scolarizzazione di quei territori.

Intorno alla fine del 500 i Savelli, acquisito il possesso del feudo, avviarono proprio ad Ariccia i lavori per la costruzione del Palazzo Chigi, ulteriormente migliorato ed ampliato con l'intervento di Gian Lorenzo Bernini proprio dai Principi Chigi che l'acquisirono dai Savelli. Concepito come loro nuova residenza il palazzo, collocato nella pizza centrale del borgo, rappresentava non solo uno status familiare ma un vero e proprio esempio di architettura barocca.

All'interno del palazzo è possibile tutt'oggi ammirare gli arredi originali costituiti da importanti dipinti, sculture, tappezzerie ed elementi di arredo barocco nonché affreschi del 600 e neoclassici sopravvissuti all'incedere dei secoli e grazie ai quali è possibile immaginare lo stile di vita sfarzoso e principesco delle famiglie che lo hanno abitato. Gli arredi, infatti, sono rimasti all'interno delle sale in cui erano stati originariamente progettati ed allestiti.

La cultura giuridica della Corte Savella

Il prestigio dei Savelli non si limitava al loro predominio politico dei feudi che avevano conquistato ed alle importanti cariche ricoperte all'interno della curia romana ma anche ad un autorevole incarico che gli è stato attribuito dalle autorità pontificie.

corte savella romaGià a partire dal 1375, infatti, alla nobile casata venne affidato il compito di istituire la c.d."Corte Savella" o "Curia dei Savelli" in conseguenza della loro nomina a Marescialli di Santa Romana Chiesa e primi custodi del conclave.

E' proprio nel palazzo di loro proprietà che i Savelli esercitarono la giurisdizione criminale trasformando ben presto l'edificio in un vero e proprio tribunale ed in un carcere dove i condannati espiavano le loro pene. All’interno del complesso aveva anche sede un corpo di polizia privata.

La stretta connessione con la Santa Sede era evidenziata dallo stemma che svettava sul portone del palazzo ove era presente lo stemma del Papa Gregorio XIII Boncompagni e del cardinale Savelli.

Il tribunale era stato istituito allo scopo di giudicare i crimini comuni ed esercitava la sua giurisdizione anche nei riguardi dei laici appartenenti famiglia pontificia. Inizialmente i giudicati erano solamente gli ebrei ma ben presto furono processati i criminali di qualsiasi religione.

Era composto da un giudice, due notari, un bargello ovvero un capitano militare che doveva mantenere l'ordine, un custode della galera e un addetto all'esecuzione delle condanne capitali che venivano frequentemente comminate.

Infatti, vero è che nella costituzione di Paolo V e negli avvisi del governatore si parla del pasto dei galeotti che non doveva costare più di sette bajocchi e mezzo edoveva essere sostanzioso (composto «di buon vino et bastante, e almeno di una libbra di carne il giorno con la menestra, et il giorno che non se magna carne darli pesce»)  ma all'interno del tribunale e delle carceri non mancarono episodi di tortura e feroci esecuzioni capitali.

La pena capitale più inflitta era l'impiccagione che veniva effettuata direttamente dalle inferriate della Curia anche se più tardi la forca fu spostata ed innalzata in piazza Padella vicino la chiesa di San Niccolò ein piazza di Ponte, di fronte a Castel Sant'Angelo.

E’ proprio all’interno della Corte Savella che si è svolto uno dei processi più controversi e dibattuti del periodo, quello di Beatrice Cenci, una nobile di origine romana accusata di parricidio la cui storia fu romanzata da Stendhal, Shelley, Guerrazzi.

targa corte savella ingiustizia beatrice cenciLa ragazza, figlia del conte Francesco Cenci, rimasta orfana di madre subi dal padre le più efferate angherie. Maltrattata e frequentemente percossa, inizialmente le fu impedito di contrarre matrimonio con l’amato e poi fu esiliata in un castello isolato a Petrella Salto insieme alla matrigna Lucrezia Petroni.

Assalito dai debiti ed ormai malato anche il padre raggiunse le due donne nel castello dove, dopo due tentativi andati a vuoto e con la complicità dei fratelli, il violento padre fu ucciso. Le indagini, anche caldeggiate dal Papa, portarono ben presto ad incriminare i familiari del conte Cenci e la figlia Beatrice, insieme alla matrigna, furono rinchiuse nelle carceri della Corte Savelli.

Il processo che ne derivò suscito grande interesse da parte della popolazione tanto che all’esecuzione capitale che avvenne mediante decapitazione con la spada in pubblica piazza l’11 settembre 1599 accorsero in numerosi.

Fonti storiche rilevano, però, che il processo non si svolse in maniera equa in quanto all’avvocato difensore dell’accusata non fu permesso di svolgere l’arringa conclusiva e fu ammesso a partecipare all’udienza solo quando la sentenza di condanna era già stata emessa e pronunciata.

Ad essere processati presso la Corte Savella si annoverano anche alcuni esponenti della stessa famiglia, a testimonianza dell’imparzialità e del senso di giustizia di questo tribunale tanto che uno di loro fu addirittura condannato alla pena capitale. Uno di essi fu invischiato in una congiura e l’altro fu accusato di aver partecipato ad una banda di briganti.

La storia della Corte Savella termina con la costruzione delle nuove Carceri nel 1665. Infatti, a seguito della richiesta di ampliamento delle carceri da parte della famiglia Savelli, Papa Innocenzo X si accorge delle condizioni degrado del complesso e ne stabilisce l’abolizione insieme alla perdita dei privilegi all’antica famiglia reggente.

I Papi della dinastia dei Savelli

Lo stretto legame tra la famiglia Savelli e la curia di Roma si deve a due sommi pontefici della casata. Il primo fu Onorio III all’anagrafe Cencio Savelli, sommo pontefice della Chiesa Romana dal 1216 al 1226 noto per aver istituito  la regola di San Domenico e di San Francesco d’Assisi. A lui fece seguito nel giro di pochi anni un nuovo Papa appartenente alla stessa stirpe dei Savelli, Onorio IV, il cui breve pontificato dal 1285 al 1287 fu segnato da un periodo di tranquillità all’interno dei confini dello Stato Pontificio. Durante il suo pontificato i due nuovi ordini domenicani e francescani ricevettero ulteriori benefici e fu finalmente depauperato il potere di un acerrimo avversario della Chiesa il conte Guido da Montefeltro.

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  • Non è la prima volta che mi rivolgo a questo Studio Legale, in tutte le circostanze sono stato pienamente soddisfatto dall'operato dell'avvocato Alessandro Buccilli, serio, professionale, empatico e molto disponibile. Complimenti sinceri.
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  • Ho avuto modo di apprezzare e verificare la professionalità dell'avvocato Buccilli in diverse situazioni difficoltose. Quando nel 2021 decisi di vendere la mia casa per acquistarne una più grande, mi sono capitate numerose situazioni sventurate: iniziai comprando su carta un villino indipendente di 100 mq; l'agente immobiliare responsabile della vendita mi propose un ampliamento che si rivelò essere un abuso, abilmente orchestrato assieme al costruttore senza scrupoli - mancava di fatto la cubatura necessaria per la realizzazione dell'ampliamento; il costruttore andò lungo sulla data di consegna (oltre un anno di lavoro) creandomi problemi di alloggio e danni. In quel frangente conobbi Alessandro il quale riuscì a risolvere la situazione in mio favore. Dopo molte peripezie e con il morale a terra nel maggio 2023 comprai una villetta da ristrutturare; sembrava che le cose andassero finalmente per il verso giusto. Con mia amara sorpresa scoprii che la ditta incaricata della ristrutturazione invece della promessa squadra di operai inviava saltuariamente un paio di lavoratori extracomunitari che non parlavano italiano e che passavano il tempo a giocare al telefono. A nulla servirono le mie accese rimostranze nel confronti del direttore dei lavori - anche in quel caso Alessandro mi aiutò a uscire dal pantano. Verso giugno 2024 una nuova ditta e un nuovo direttore dei lavori ripresero il cantiere con la promessa di miracoli e la consegna fissata a dicembre 2024. Arrivati a gennaio 2025 con nemmeno il 50% dei lavori preventivati completato iniziai a rivivere la situazione sperimentata in precedenza - ritardi giustificati con le più incredibili fandonie, richieste di denaro a fronte di lavori non fatti e il rifiuto ostinato di fornire una data di consegna sostenibile - oltre alle ingiurie che il nuovo direttore dei lavori mi riversava contro durante quelle piazzate che costui osava definire "riunioni tecniche"; memore delle precedenti esperienze contattai prontamente Alessandro che attualmente sta tutelando i miei diritti; stiamo procedendo legalmente nei confronti dell'ultima ditta e del "direttore dei lavori"... . Ho deciso di riassumere questa odissea iniziata nel 2021 e ancora in essere oggi perché ci tengo a mettere in luce la professionalità con cui Alessandro mi ha tutelato e mi sta tutelando facendosi carico di situazioni davvero complesse, proponendomi strategie difensive che mi hanno difeso egregiamente, fornendomi consigli preziosi e orientati all'onestà intellettuale che solo un vero professionista del foro può dispensare. Consiglio vivamente a tutti quelli che stanno cercando un professionista integro e onesto di contattare Alessandro Buccilli, sicuramente farete la scelta migliore per tutelare i vostri interessi nei confronti dei numerosi (purtroppo) imbroglioni azzeccagarbugli di cui l'Italia è infestata.
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